Ricostruzione estetiche in composito

Otturazioni in composito esteticoLe otturazioni in composito estetico hanno ormai da molto tempo soppiantato le otturazioni in amalgama d’argento.

L’evoluzione dei materiali e delle tecniche operative ci hanno permesso di ripristinare i tessuti dentali danneggiati dalla carie in assoluto rispetto sia della estetica che della  funzione originaria.

Quali cavità e possibile ricostruire ?

Prima di vedere come con le otturazioni estetiche in composito si possa dare nuova vita ad un dente danneggiato dalla carie, bisogna fare un accenno ai diversi  tipi di cavità che si realizzano per recuperare un dente.

Si realizzano così 5 tipologie di cavità secondo la classificazione di Black.

Tra le ricostruzioni  che più frequentemente si affrontano in odontoiatria conservativa ci sono le otturazioni estetiche in composito di seconda classe e le ricostruzioni incisali.

Il metodo diretto e indiretto

Le otturazioni in composito estetico possono essere eseguite con metodo diretto o indiretto.

Nel primo caso si esegue la ricostruzione direttamente in bocca al paziente,

nel secondo la ricostruzione viene fatta in  laboratorio dopo una prima preparazione in bocca al paziente e cementati in un secondo momento.

In quest’ultimo caso si parla di intarsi.

In questo articolo parleremo del metodo diretto.

Le otturazioni in composito estetico

Lo scopo di tale procedura è quello di ricostruire i denti danneggiati dalla carie con l’obbiettivo di ottenere come risultato la restituito ad integrum sia dal punto di vista estetico che da quello funzionale.

Il procedimento prevede come primo passaggio l’isolamento del campo operativo.

La diga di gomma

Otturazioni in composito esteticoL’asportazione del tessuto malato e la preparazione della cavità vengono eseguite quindi in completo isolamento del campo operatorio con l’utilizzo di frese apposite montate su manipoli riduttori o turbine a seconda delle fasi di preparazione.

La preparazione delle cavità

è molto importante per ottenere un restauro  biomimetico, cioè del tutto simile sia nella funzione che nell’estetica ad un dente naturale.

Questo passaggio mira ad ottenere  una cavità pulita e ben definita pronta ad accogliere la stratificazione di masse di composti differenziate tra dentine e smalti.

In commercio esistono un numero quasi infinito di compositi però quelli che oggi offrono i migliori risultati estetico/funzionali sono i compositi microibridi.

Otturazioni in composito esteticoNoi usiamo compositi della Micerium sviluppati dal dr. Lorenzo Vanini un Italiano da tutti considerato tra i migliori clinici mondiali nella odontoiatria ricostruttiva.

Alla preparazione della cavità segue la fase adesiva con il cosiddetto condizionamento dei tessuti  e l’applicazione di specifici adesivi che uniscono chimicamente i compositi al dente.

La qualità e la durata di una ricostruzione dipendono da questo passaggio fondamentale che se ben eseguito consente all’adesivo di penetrare profondamente nelle fibre collagene del dente e costituire un strato sottile di transizione tra dente e composito.

Dalla qualità dell’adesione dipende la durata del restauro in bocca al paziente, poichè è lungo questa interfaccia che cominciano le infiltrazioni batteriche che porteranno con il tempo alla recidiva della carie.

 Si comprende bene l’importanza di un ottimo isolamento del campo operatorio, perché senza quest’ultimo è praticamente impossibile impedire ai fluidi gengivali ed alla saliva di bagnare la cavità contaminandola ed interferendo pesantemente con l’adesione.

E’ praticamente inutile utilizzare i compositi da ricostruzione, che sono materiali dedicati all’odontoiatria adesiva, se non ci si mette nelle condizioni di fare adesione.

Pertanto

Un paziente che vuole un’otturazione “bianca” deve pretendere dal suo dentista la diga di gomma come primo atto del suo lavoro pena la breve durata dell’otturazione anche se bella.

Il posizionamento delle masse composite segue un criterio ben preciso.

Fatto ciò, si stratificano all’interno di questa cavità così ottenuta, le masse dentine, di colore diverso dal fondo verso la superficie, in piccole quantità per ridurre la contrazione da polimerizzazione, seguendo anche qui un corretto posizionamento anatomico per poter riprodurre tutte le sfumature di colore (cromaticità) dell’interno del dente. Si conclude con l’apposizione di un sottile strato di smalto sul quale si riproduce la macro a la micro anatomia del dente.

L’ultima fase è quella della lucidatura che segue un protocollo ben preciso per valorizzare tutti i dettagli riprodotti nei passaggi precedenti.

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